lunedì 26 novembre 2012

Lettere contro la guerra


Un libro veramente tosto!
E' finito il valigia prima di un viaggio senza sapere di preciso quale fosse il tema trattato... o meglio: ero convinto che il titolo si riferisse alle guerre nel sudest asiatico che Terzani aveva raccontato da giovane giornalista inviato nella zona.
Ho cominciato a leggerlo, in attesa del rientro in Italia, al JFK di New York con vista sullo skyline di Manhattan: dopo poche pagine ho alzato gli occhi e un piccolo brivido mi è sceso lungo la schiena ripensando a quel giorno.
Come suo solito Terzani non usa giri di parole: esprime le sue idee fuori dai denti senza preoccuparsi di giudizi esterni. Qualche perplessità su alcuni dei concetti che esprime ce l'ho, ma di certo non posso ignorare le domande di fondo e il suo mettersi dall'altra parte per capire come viene vista la guerra dalla parte degli aggrediti, soprattutto in una situazione come quella della guerra in Afghanistan in cui l'unica visione accettata era quella in cui gli americani sono i buoni e i talebani i cattivi.
Forse la distanza tra teoria e pratica, tra idee e realtà non è mai stata così ampia come nel contesto del libro, ma le voci fuori dal coro servono anche e soprattutto per questo: gettare il seme del dubbio sperando che da qualche parte attecchisca.

lunedì 19 novembre 2012

Il drago nel cuore


Una delusione: più che la storia di una donna che rivela i segreti della Yakuza è la storia di una ragazza dall'adolescenza difficile.
Da adolescente Shoko diventa una Yanki (in Italia li chiameremmo teppisti) che si sballa con la colla e che a causa di questo finisce in carcere. Nel frattempo il padre, membro della Yakuza, perde potere e da lì ha inizio una serie di episodi che porteranno la famiglia alla disgregazione e le due sorelle, Shoko e Maki, a una serie di esperienze che le renderanno infelici finché la morte dei genitori non le farà riflettere in modo serio sulla propria vita e, in un certo senso, alla redenzione.
Di certo non viene rivelato alcun segreto della Yakuza, né il loro modo di operare (a parte un paio di episodi), né i lor interessi.
Al più il filo che lega tutta l'autobiografia sembra solo essere il fatto che il lavoro più facile che può trovare una ragazza è quello di accompagnatrice (ma ben lontano dall'essere una geisha) e che molti uomini giapponesi scelgono donne di questo tipo come amante.
Certo anche questo è un aspetto della società giapponese e alcuni altri ne emergono nel corso del libro, ma di segreti sulla mala giapponese non se ne vede neanche l'ombra.