sabato 24 dicembre 2011

Natale a casa Salani - versione 2011

I centrotavola, ...

...il presepio, ...

...l'albero...

... e per finire la Marta che arriva di corsa ad augurarvi un Felicissimo Natale!!!

venerdì 9 dicembre 2011

La margherita che si crede un crisantemo


L'abbiamo aspettata per tutta la primavera.
E lei cresceva e faceva foglie.
L'abbiamo aspettata per tutta l'estate.
E lei continuava a crescere e a fare foglie.
L'abbiamo aspettata per tutto l'autunno.
E le foglie (finalmente) cominciavano a c

adere.
Ma di fiori neanche l'ombra.
Poi un mesetto fa, ai primi freddi, sono spuntati alcuni boccioli.
Ora che tutte le altre piante del nostro giardino sono coperte in vista dell'inverno lei è l'unica scoperta... e fiorita!
Ora io non sono nè un giardiniere nè un vivaista, ma gli unici fiori che vedo fioriti in questa stagione sono i crisantemi nei cimiteri... Sarà mica che la nostra margherita ha una crisi di identità???

P.S.: quella sulla destra è un'azalea, e proprio ieri ho scoperto che sotto il telo è ancora fiorita... Ma quando arriva l'inverno???

venerdì 2 dicembre 2011

Ave Mary

Non so dire di preciso quanto mi sia piaciuto questo libro... Di sicuro ha suscitato sensazioni contrastanti.
Partendo dalla figura della Madonna, la scrittrice (cattolica praticante) fa una panoramica sulle donne e su come la loro condizione, anche e soprattutto ai giorni nostri, sia stata profondamente influenzata da come la Chiesa Cattolica ha plasmato la cultura nei secoli.
Questo vale sicuramente per l'Italia (ma forse vale meno in altri paesi) e, pur riconoscendo che ci sono state delle aperture, viene spesso sottolineato come la Chiesa continui una tradizione patriarcale in qualche ignorando lo spirito innovativo dei Vangeli.
Certe pagine sembrano scritte però prima del '68 e non nel 2010, senza tener conto di come le donne si siano emancipate negli ultimi decenni e in alcuni casi circosrivendo tantissimo le osservazioni fatte in sola funzione del concetto che sta esprimendo.
Insomma, pur condividendo alcune considerazioni (un esempio: lo stereotipo del post 11 settembre secondo cui gli uomini sono eroi che tirano fuori i sopravvissuti dalle macerie mentre le donne sono vedove e madri che piangono i loro morti) e avendomi fatto notare alcuni particolari del mondo della comunicazione a cui non avevo mai fatto caso, il libro mi sembra troppo incentrato su un femminismo troppo miope che dà la colpa di tutto alla chiesa e, forse la sparo troppo grossa, un po' "offendendo" le tante donne che sono uscite da schemi predefiniti che venivano loro imposti.

venerdì 18 novembre 2011

La strada dritta

Il libro giusto nel periodo giusto.
Non è un romanzo e non è un documento di progetto dell'Autostrada del Sole: è un po' tutti e due, storie e personaggi veri si mischiano all'invenzione narrativa.
Ma quello che più mi ha colpito, forse a causa del travagliato periodo storico/economico/politico che stiamo vivendo in Italia in questa fine 2011, è la determinazione che tutte le persone coinvolte in questa impresa hanno dimostrato dalla posa di quel cippo in mezzo al nulla di San Donato fino all'inaugurazione dell'ultimo tratto.
Dalle porte di Milano al ponte sul Po, dal viadotto dell'Aglio alle gallerie attraverso gli Appennini fino a Napoli tutti si sono mossi in un'unica direzione e con un unico obiettivo, dai ministri che hanno voluto questa "follia" fino ai progettisti e all'ultimo degli operai: completare quei 700 e rotti chilometri di strada che doveva unire il Paese appena uscito dalla guerra.
Basterebbe una delle frasi riportate all'inizio del libro per riassumerlo: "Gli Americani sono gli unici ad aver costruito autostrade e potremmo chiamarne uno per costruirla. Ma questa autostrada devono farla gli Italiani"

lunedì 14 novembre 2011

Walking Marta


Ebbene sì, il piccolo terremoto da quadrupede gattonante che era si è finalmente evoluta in un bipede camminante! Oddio... definire camminata quell'andatura ciondolante e ciabattante forse farebbe impallidire qualche marciatore o maratonata, ma vallo a spiegare a una bambina di 15 mesi!
Prima ha imparato a tirarsi in piedi da sola, poi ha cominciato a muovere i primi passi tenendola con due mani, poi con una... e poi via!
Quand'è stato il giorno "ufficiale" dei primi passi da sola? Non lo so... Come non ricordo il giorno del primo dentino... o il giorno della prima parola... o quale sia stata la prima parola che ha detto (anche se cacca sembra ricevere parecchi voti!). L'unica data che riesco a recuperare con certezza è quella della prima pastasciutta... ma solo perché ho le foto al ristorante!
Mi sto rendendo sempre più conto che con la Marta (ma immagino con tutti i bambini) funziona così: non fai in tempo a renderti conto che sta imparando a fare una cosa che la sta già facendo benissimo e ne sta già imparando una diversa.
E alla fine non te ne frega neanche granché di sapere se i primi passi da sola li ha fatti ieri o l'altro ieri o se la prima parola è stata mamma o papà. Il "primo diario" che ci hanno regalato quand'è nata non lo compileremo forse mai.
Ti restano però una svagonata di ricordi, di immagini che niente e nessuno potranno mai cancellare dalla memoria.

P.S.: mi hanno sempre fatto un po' impressione i bambini "col guinzaglio", ma se le premesse sono quelle di questi giorni mi sa che ne avremo bisogno!!!

mercoledì 7 settembre 2011

Errore con iTunes

Da qualche giorno, all'avvio del PC, mi si apriva questa "simpatica" finestra di errore:

Cercando in rete ho trovato un articolo che spiega come risolverlo, lo riassumo per chi mastica poco di inglese: sul PC c'è installato un altro programma che utilizza la stessa DLL di AppleSyncNotifier e che viene richiamato nel path delle variabili di sistema.

Per evitare che AppleSyncNotifier usi la DLL sbagliata basta aggiungere il suo path (C:\Programmi\File comuni\Apple\Apple Application Support) alla variabile d'ambiente e il problema è risolto.

martedì 21 giugno 2011

Eureka street


E' un libro che ho comprato "per sbaglio" scambiando Belfast con Dublino, ma che alla fine mi ha appassionato dalla prima all'ultima pagina.
Due amici, uno cattolico e uno protestante, e il resto della loro strampalata combriccola vivono la loro vita di tutti i giorni nella Belfast dei Trubles dell'inizio degli anni 90. Tra amori e birre, imprese commerciali e disoccupazione tutto viene sconvolto da un drammatico attentato (bellissima e toccante, nella sua drammaticità, la descrizione nel capitolo 11) che interrompe per un po' la goliardia del gruppo.
Ma poi la vita riprende il suo corso e anche l'arimistizio proclamato dall'IRA non scovolge più di tanto le loro esistenze, la vita delle persone normali continua a seguire il suo corso. Perché dopotutto, come dice Jake il cattolico, "non conosco nessuno che ha combattuto questa guerra"

lunedì 6 giugno 2011

Il basket eravamo noi


Credo che le 5 stelle fossero già state decise all'acquisto del libro.
Sarò stato un po' prevenuto, ma per chi come me ha cominciato a giocare a basket quando questi due signori la facevano da padroni sui campi NBA, ha rivisto decine di volte gli ultimi minuti dell'all-star game 1992 e a vent'anni di distanza continua a sostenere che quello di Barcellona è stato l'unico e originale Dream Team... beh il massimo dei voti era assicurato.
Partendo dalla finale NCAA del 1979 per arrivare all'introduzione di Magic nella Hall Of Fame nel 2002, il libro ripercorre la vita e la carriera delle due stelle attraverso una elenco di date legate alla loro rivalità e alla loro amicizia, con tuffi nella loro infanzia e gli interventi dei loro coach, compagni di squadra e rivali. Il libro è scritto in modo molto "cinematografico": leggendolo sembra di guardare le vecchie videocassette della NBA tra azioni di gioco e interviste... e infatti la prima cosa che ti viene da fare appena finito il libro è andare a togliere un po' di polvere dagli scaffali dove sono abbandonate da un po' troppo tempo, prendere una di quelle custodie in cartone dai colori un po' sbiaditi, estrarre la videocassetta e infilarla nel videoregistratore per rivedere quelle immagini così sgranate che fanno ancora emozionare.
Libro stra-consigliato a tutti gli amanti della palla a spicchi.

martedì 24 maggio 2011

La nostra guerra


In questo prologo di "L'inattesa piega degli eventi" il dodicenne Lorenzo Pellegrini vive in una Bologna per ora preservata dalla guerra dopo la scelta di neutralità di Mussolini.
Ma dopo l'inizio della 'Nostra guerra', la scelta di combattere a fianco degli alleati contro la Germania, la sua vita cambierà radicalmente: sul piano degli affetti familiari, sulla città di residenza, sugli amici. Per poi ritrovarsi nel 1945 completamente cambiato e, come spesso accadeva a quei tempi, ormai uomo.
Certo viene da domandarsi cosa sarebbe successo se le cose dal punto di vista storico fossero andate realmente come descritto nel libro... Ma un dodicenne impegnato tra adunate della GIL, lezioni a scuola, partite a calcio, i primi amori e le rivalità con le altre bande avrebbe trovato lo stesso un modo per andare avanti.

martedì 26 aprile 2011

Una passeggiata nei boschi

Sicuramente una camminata di 3400 km non è una cosa da prendere sottogamba e forse questo "limita" un po' l'umorismo spesso devastante di Bryson, ma sono comunque molte le pagine che regalano sorrisi e spesso per merito degli interventi del "fido" amico Stephen Katz.
Il filo comune di tutto il libro è però un profondo rispetto per la natura e per le emozioni che può regalare un sentiero in boschi spesso incontaminati.

lunedì 18 aprile 2011

Taccuino giapponese


Il titolo rispecchia perfettamente il formato dell'edizione che avevo io: sembra infatti di avere in mano un Moleskine su cui l'autore butta giù i suoi appunti durante questo viaggio.
E anche il contenuto é molto in stile-appunto: alla descrizione del viaggio si intervallano le descrizioni di alcuni aspetti della cultura giapponese (dalla cerimonia del te ai valori dello shintoismo) che in alcuni punti rallentano un po' il ritmo ma non sono mai troppo lunghe da annoiare.

venerdì 15 aprile 2011

Via il marchio dalle sigarette?

Proposta di legge in Australia: nessun marchio di sigarette ma una confezione uguale per tutti con immagini dei danni da fumo sull'uomo.

giovedì 7 aprile 2011

Segreti... di pulcinella?

Diciamo che se il libro si fosse intitolato "I segreti di Roma - Volume 2" o "Politiche papali" forse sarebbe stato un titolo più azzeccato...
Di segreti vaticani infatti se ne leggono abbastanza pochi, al massimo qualcosa su Roma, e la maggior parte racconta eventi che si possono leggere tranquillamente su qualche libro di di storia o di storia dell'arte. Anzi Augias spesso si dilunga in parentesi e contestualizzazioni che alla fine annoiano parecchio.
Molto interessanti invece, forse proprio perché ancora oggi non sono chiare le vicende, i riferimenti ai fatti dell'ultimo secolo (IOR, la scomparsa della Orlandi, l'Opus Dei, ...) in particolare il capitolo dedicato a Pio XII e ai suoi silenzi sull'olocausto.
Va comunque dato merito ad Augias, pur non nascondendo la sua posizione critica sugli eventi, di non dare mai giudizi ma di raccontare i fatti così come sono accaduti o come sono stati ricostruiti.

martedì 5 aprile 2011

Due genitori degeneri... ma anche no

Per dirla alla Fazio-Saviano, elenco dei cibi vietati (o presunti tali) che io e la Silvia abbiamo già fatto mangiare alla Marta:
- polenta
- sugo dello spezzatino
- succhi di frutta vari
- pizza
- ananas e fragole
- pomodori
- lasagne
- lambrusco (beh non esattamente... si è attaccata al collo della bottiglia che era "sporco" di vino)

Considerato che è già più di 9 kg e che quest'inverno non si è praticamente ammalata direi che troppo male non le hanno fatto...

martedì 29 marzo 2011

Cià che proviamo...

...questa app che permette di postare sui blog via iPhone!
L'ho scaricata qualche giorno fa e non ho ancora avuto modo di provarls per bene, ma così di prima impressione non sembra male!
Certo la velocità di scrittura non è il massimo considerata anche la dimensione del mio pollice, ma considerato che ormai il tempo di scrivere qualcosa è molto limitato almeno riesco a "sfruttare" il tempo della metropolitana!

lunedì 7 marzo 2011

...soprattutto pub!


Tra una lager e un racconto di gioventù, una stout e un remoto angolo di Inghilterra, un bicchiere di gin e un vecchio amico re-incontrato, un whisky e un pezzo di storia britannica due amici percorrono le Rolling English Road (così come vengono descritte nella poesia citata all'inizio del libro) dal pub più a sud-ovest nelle isole Scilly a quello più a nord-est nelle Shetland raccontando sì le loro sbronze, ma anche e soprattutto tecniche di produzione della birra, pezzi di storia e descrizioni di paesaggi e persone autentiche.
Consigliatissimo per chi ama l'Inghilterra, la birra... e gli alcolici in genere!

Il sito dell'autore: http://www.ianmarchant.com/

E la poesia citata:

The Rolling English Road (G.K.Chesterton)

Before the Roman came to Rye or out to Severn strode,
The rolling English drunkard made the rolling English road.
A reeling road, a rolling road, that rambles round the shire,
And after him the parson ran, the sexton and the squire;
A merry road, a mazy road, and such as we did tread
The night we went to Birmingham by way of Beachy Head.

I knew no harm of Bonaparte and plenty of the Squire,
And for to fight the Frenchman I did not much desire;
But I did bash their baggonets because they came arrayed
To straighten out the crooked road an English drunkard made,
Where you and I went down the lane with ale-mugs in our hands,
The night we went to Glastonbury by way of Goodwin Sands.

His sins they were forgiven him; or why do flowers run
Behind him; and the hedges all strengthening in the sun?
The wild thing went from left to right and knew not which was which,
But the wild rose was above him when they found him in the ditch.
God pardon us, nor harden us; we did not see so clear
The night we went to Bannockburn by way of Brighton Pier.

My friends, we will not go again or ape an ancient rage,
Or stretch the folly of our youth to be the shame of age,
But walk with clearer eyes and ears this path that wandereth,
And see undrugged in evening light the decent inn of death;
For there is good news yet to hear and fine things to be seen,
Before we go to Paradise by way of Kensal Green.

lunedì 10 gennaio 2011

Caro presidente...

Negli ultimi giorni si è molto parlato di due dichiarazioni di Napolitano e che, nel mio piccolo, hanno fatto riflettere anche me...
La prima: "Rispettare il Tricolore è un dovere per chi ha ruoli di governo".
Parole che sottoscrivo dalla prima all'ultima e che credo vadano estese a tutti gli Italiani. Ma che presa possono avere su quegli uomini di governo che appartengono a un partito la cui finalità (articolo 1 dello statuto) è "il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana."? (Tra l'altro in in più di un'occasione l'Umberto stesso ha detto che ci sono persone pronte a scendere in piazza coi fucili... che non mi sembrano un metodo propriamente democratico...)
La seconda: "Alla nostra politica è mancato qualcosa. Anche con Paesi amici non siamo riusciti a far comprendere gravità del terrorismo"
Probabilmente vero, anche se mi fa un po' specie sapere che tra le motivazioni per la mancata estradizione ci siano quelle legate a possibili persecuzioni contro Battisti da parte dell'Italia. E considerato che la vicenda è in ballo da trent'anni ci si poteva muovere un po' prima con tutta questa determinazione... Ma la domanda che mi sono fatto dopo aver sentito la dichiarazione di Napolitano è stata "Possiamo far capire la gravità del terrorismo a Paesi stranieri se prima non la capiamo noi?". A me a scuola non è stato spiegato nulla sugli anni di piombo, sulla strage di Piazza Fontana, su Ustica, sulla stazione di Bologna e su tanti episodi del dopoguerra. Forse perché sulla maggior parte di questi stessi episodi, a distanza di anni, non si è ancora riusciti ad avere una verità giudiziaria? Beh ammetto di non essere nè uno storico nè un giudice e che non è un discorso che si può sintetizzare in poche righe, ma penso che se non siamo noi Italiani i primi ad avere coscienza di quello che è successo e a formarci un giudizio unanime difficilmente riusciremo ad ottenere certi risultati quando si tratta di far valere sul piano internazionale la sentenza di un tribunale italiano.

domenica 2 gennaio 2011

Buon anno!