venerdì 2 dicembre 2011

Ave Mary

Non so dire di preciso quanto mi sia piaciuto questo libro... Di sicuro ha suscitato sensazioni contrastanti.
Partendo dalla figura della Madonna, la scrittrice (cattolica praticante) fa una panoramica sulle donne e su come la loro condizione, anche e soprattutto ai giorni nostri, sia stata profondamente influenzata da come la Chiesa Cattolica ha plasmato la cultura nei secoli.
Questo vale sicuramente per l'Italia (ma forse vale meno in altri paesi) e, pur riconoscendo che ci sono state delle aperture, viene spesso sottolineato come la Chiesa continui una tradizione patriarcale in qualche ignorando lo spirito innovativo dei Vangeli.
Certe pagine sembrano scritte però prima del '68 e non nel 2010, senza tener conto di come le donne si siano emancipate negli ultimi decenni e in alcuni casi circosrivendo tantissimo le osservazioni fatte in sola funzione del concetto che sta esprimendo.
Insomma, pur condividendo alcune considerazioni (un esempio: lo stereotipo del post 11 settembre secondo cui gli uomini sono eroi che tirano fuori i sopravvissuti dalle macerie mentre le donne sono vedove e madri che piangono i loro morti) e avendomi fatto notare alcuni particolari del mondo della comunicazione a cui non avevo mai fatto caso, il libro mi sembra troppo incentrato su un femminismo troppo miope che dà la colpa di tutto alla chiesa e, forse la sparo troppo grossa, un po' "offendendo" le tante donne che sono uscite da schemi predefiniti che venivano loro imposti.

1 commento:

Silvia ha detto...

Oooh: finalmente un libro che ho letto anche io! Adesso smonto mio marito con il commento..
...Ops, fondamentalmente condivido la recensione del libro, sembra quasi che ne abbiamo parlato insieme qualche giorno fa:-)
Che aggiungere allora? Nulla, a parte che apprezzo la posizione dell'autrice, che ha deciso di "criticare" dal di dentro la Chiesa Cattolica, quasi a voler dire: è vero, ci sono un sacco di cose che non vanno, ma mi impegno a ci metto la faccia per cambiarle! Allora sì che la critica diventa utile e non si limita solo a una sterile lista di critiche