mercoledì 7 gennaio 2009

Riflessioni di un vecchio aborigeno

Ormai la mia vita è quasi al termine, aspetto con ansia il paradiso. Lassù starò meglio. Sarò un angioletto che vola e si prende cura delle stelle e dei pianeti e che farà le pulizie di primavera. L'unico amico che abbiamo è Dio. Dio il padre, Dio il figlio e Dio lo Spirito Santo. Resta con lui, lui è l'unico. Non stare a sentire quello che ti dicono gli altri di Dio; Lui è il miglior amico che un uomo possa avere. Se non hai Lui, non hai amici affatto. Allontanati da Dio e andrai in rovina.
Prendi per esempio i bianchi in Australia: hanno portato con sè la religione e il Comandamento Non Rubare, e comunque hanno derubato questo paese. L'hanno portato via agli innocenti. Capisci, hanno rigirato la religione. Non è mica così che deve essere.
[...]
Per me stesso non ho più desideri. Voglio sistemare la mia terra in modo che i miei figli possano averla e voglio che la mia storia sia finita. Voglio che la leggano tutti. La storia di Arthur Corunna! Potrei diventare famoso. Capisci, è importante perché allora capiranno quanto è stato difficile per i blackfella vivere nel modo in cui volevano. Io sono parte della Storia, ecco come la vedo. Qualcuno leggerà la Storia, vero?

Sally Morgan - La mia Australia

(Arthur Corunna è il pro-zio dell'autrice ed è uno dei bambini aborigeni sottratti alle loro famiglie dal governo australiano agli inizi del '900)

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