lunedì 26 novembre 2012

Lettere contro la guerra


Un libro veramente tosto!
E' finito il valigia prima di un viaggio senza sapere di preciso quale fosse il tema trattato... o meglio: ero convinto che il titolo si riferisse alle guerre nel sudest asiatico che Terzani aveva raccontato da giovane giornalista inviato nella zona.
Ho cominciato a leggerlo, in attesa del rientro in Italia, al JFK di New York con vista sullo skyline di Manhattan: dopo poche pagine ho alzato gli occhi e un piccolo brivido mi è sceso lungo la schiena ripensando a quel giorno.
Come suo solito Terzani non usa giri di parole: esprime le sue idee fuori dai denti senza preoccuparsi di giudizi esterni. Qualche perplessità su alcuni dei concetti che esprime ce l'ho, ma di certo non posso ignorare le domande di fondo e il suo mettersi dall'altra parte per capire come viene vista la guerra dalla parte degli aggrediti, soprattutto in una situazione come quella della guerra in Afghanistan in cui l'unica visione accettata era quella in cui gli americani sono i buoni e i talebani i cattivi.
Forse la distanza tra teoria e pratica, tra idee e realtà non è mai stata così ampia come nel contesto del libro, ma le voci fuori dal coro servono anche e soprattutto per questo: gettare il seme del dubbio sperando che da qualche parte attecchisca.

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